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Carlo Alberto Ricci, avvocato dal 1946:
«Il punto critico? I magistrati»

di Giovanni Negri

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28 maggio 2009


Non è tanto una questione di norme, quanto di volontà. Carlo Alberto Ricci, classe 1915, iscritto all'Albo degli avvocati dal 1946 ma ancora sulla breccia al Foro di Milano, accoglie con un certo scetticismo la notizia di una nuova riforma del Codice di procedura. «Certo – riconosce – mi dovrò rimettere a studiare, ma ho validi collaboratori e poi non è questo il punto». Perché Ricci ha pochi dubbi: «In 63 anni di esercizio della professione – sottolinea – una differenza mi sembra evidente. Ed è quella sulla preparazione e produttività della magistratura. Oggi ci sono troppi esempi di cattivo funzionamento della giustizia che possono essere imputati in gran parte all'autorità giudiziaria. Ne ricordo due: il collocamento fuori ruolo del magistrato per andare a ricoprire incarichi di consulenza legislativa nei ministeri o nelle Autorità pubbliche e l'impiego massiccio dei magistrati negli arbitrati». Ma Ricci non risparmia neppure critiche agli avvocati, «che sono certamente troppi, anche se non tutti esercitano la professione». Il cambiamento vero di cui avrebbe bisogno la giustizia italiana per cominciare a ridurre i tempi dei processi sembra più culturale che normativo. Dice Ricci: «A una mia anziana cliente ho provato a spiegarlo così: lei fa golfini per i suoi nipoti? Alla risposta affermativa le ho chiesto cosa pensava della funzionalità di un metodo di lavoro che fatte la maniche, le mette nel cassetto e le riprende un anno dopo per fare la schiena, e altrettanto per fare il davanti. Quando va bene, poi». Certo, le norme possono a volte servire da incentivo. Servirebbe un patto "costituente" tra avvocati e magistrati. Non è impossibile. E su questo Ricci ricorda che «negli anni '50 d'intesa con un bravissimo magistrato e la mia controparte riuscimmo a chiudere un processo in tre mesi con non più di un paio di prove testimoniali». Era una scommessa, ammette Ricci. Ma potrebbe anche diventare realtà.

28 maggio 2009
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